domenica 14 dicembre 2008

Risotto al Finocchio e Speck con fonduta di formaggio

Descrizione:
Un risotto diverso dal solito, dai sapori diversi che saprà sorprendere

Difficoltà:
4/5

Tempo di preparazione:
45 min

Ingredienti (per 2 persone):
Preparazione:
La difficoltà nel preparare il risotto non sta tanto nelle cose da fare ma nella cura che ci vuole per farlo venire bene... il risotto ha bisogno di attenzione.. di presenza... e di cura dei particolari.. non è un piatto "set it and forget it" :-)


Mettete a scaldare un filo d'olio in una pentola (o in una casseruola antiaderente) e dell'acqua per il brodo.
Aggiungete il mezzo dado nell'acqua e un po' di sale grosso... non esagerate con sale e dado perchè lo speck e il formaggio daranno sapore a tutto.
Fate un trito con lo scalogno e la carota e mettele a rosolare nell'olio caldo. Non abbondate con l'olio e usate l'acqua per stemperare il soffritto quando rischia di attaccarsi.
Tagliate il mezzo finocchio a cubetti, non troppo piccoli ed aggiungeteli al soffritto quando lo scalogno avrà iniziato ad imbiondirsi.



Nel frattempo iniziate a preparare la fonduta di formaggio. Il modo migliore è a Bagno Maria... mariannagane!
Tagliate il provolone a cubetti e metteteli in una casseruola piccola. Prendete una casseruola più grande (capace di contenere la piccola) e mettete un po' d'acqua sul fondo (circa 1/3 della capacità totale). Fate le scatole cinesi... ovvero sistemate la piccola nella grande e mettete tutto sul fuoco...
Visto che un'immagine rende più di cento parole....



Tutti questi preparativi vi avranno fatto perdere il tempo necessario a far ammorbidire il finocchio... mi raccomando di controllarlo anche mentre preparate il bagno maria e di aggiungere acqua se vedete che si sta asciugando.

Prendete lo speck e tagliatelo a striscioline piuttosto sottili. Se avete fatto delle striscioline troppo lunghe tagliatele ancora perpendicolarmente al loro asse principale... ci siamo ccapiti no?! :-))

Mette lo speck nella pentola e continuate a girare per ancora 4-5 minuti.

Quando lo speck inizia a prendere il colore rosa, aggiungete il riso continuando a girarlo per farlo tostare e insaporire.


Questa fase è piuttosto delicata... girate energicamente e abbassate il fuoco... non lo curate abbastanza il riso saprà di bruciato.

Dopo un paio di minuti aggiungete il vino e fatelo sfumare.

Sfumato il vino iniziate ad aggiungere il brodo e fate cuocere secondo tempi di cottura... se vi va aggiungete un po' di peperoncino.

Tenete d'occhio la fonduta.. la consistenza che riuscirà ad avere dipende molto dalla pasta del formaggio... oggi non si è liquefatto del tutto ma è rimasto un po' grumoso :-(

A coltura quasi ultimata, aggiungete le scaglie di grana e fate mantecare il riso continuando a girare.
Rimane solo da impiattare... se si vuol fare bella figura ci sono un po' di modi per presentarlo in maniera simpatica.
Spesso uso li stampini da budino, li fodero con altre fette di speck, poi metto la fonduta sul fondo e riempo con il riso... li ripasso 5 min in forno e li servo capovolti...
Oggi per la presentazione mi sono fatto aiutare da questo simpatico omino bavarese:



Ho preso un piatto e ci ho spolverato su un po' di pepe nero... poi ci ho adagiato su la fonduta e il riso formato nello stampino... in pratica così:



e guten apetite!


domenica 30 novembre 2008

Vecchio Blog nuovi contenuti

Bene mi sono deciso... quella che da una decina d'anni, un po' per caso un po' per necessità, è diventata una delle mie più grandi passioni, da questa sera diventerà anche un motivo di condivisione con tutti voi!

Sinceramente, tutta questa mia passione non sarebbe mai venuta così fuori se accanto non avessi avuto la mia amata Lorettina che mi ha sempre dato tante soddisfazioni nel mangiare i miei piatti!

Per questo mi accompagnerà anche lei in questa nuova iniziativa, partecipando e contribuendo come pubblicatrice del Blog!

Inauguro il mio blog di cucina con una delle mie ricette più classiche e gettonate.... il Tacchino al Curry con cipolline borretane e peperoni!!

Mettetevi comodi e..... Buon Appetito!!

Tacchino al Curry

Descrizione:
Una ricetta gustosa, veloce e a basso contenuto di grassi. Ideale come piatto unico per una cena al volo o come secondo piatto in un pasto completo.

Difficoltà:
3/5

Tempo di preparazione:
30 min

Ingredienti (per 2 persone):
Preparazione:
L'ideale per preparare questo piatto è il WOK, se non lo avete va bene anche una padella con i bordi alti o una casseruola media.

Mettete un filo d'olio all'interno del WOK. Non esagerate, l'idea è quella di avere un piatto a basso contenuto di grassi, l'olio deve servire soltanto per non fare aderire le verdure alla padella prima che inizino a perdere la loro acqua.



Sbucciate le cipolline e tagliatele a metà. Pulite i due mezzi peperoni e tagliateli ad anelli piuttosto sottili. Disponete gli anelli in orizzontale e tagliateli a striscioline.
Nel frattempo fate scaldare la padella a fuoco molto lento, senza far fumare l'olio appena messo.

A parte, mettete un paio di tazze d'acuqa in una casseruola (o in qualunque altro contenitore che usiate per far bollire l'acuqa) e mettela sul fuoco con mezzo misurino di brodo vegetale granurale (o mezzo dado) e fate bollire l'acqua.

Una volte tagliate le verdure (e asciugate le lacrime dal taglio delle cipolle) versatele all'interno del WOK.



Spolveratele con due pizzichi di sale e fatele saltare per una decina di minuti. Il sale servirà soprattuto a fare uscire l'acqua dai peperoni ed evitare quindi che le verdure si attacchino alla padella.
Se le verdure dovessero attaccarsi perchè l'olio era insufficiente, no problem, verate un cucchiaio di brodo nel WOK e continuate a girare (o a farle saltare se avete un polso allenato...).

Dopo una decina di minuti le cipolline dovrebbero aver preso un po' di colorito, aggiungete ancora un cucchiaio di brodo, date una girata e aggiungete il tacchino tagliato a straccetti.

Per tagliare il tacchino a straccetti, prendetene una fetta e tagliatelà a metà lungo l'asse più lungo... beh parlare di asse di una fetta di fesa di tacchino... è proprio da ingegnere :-))))
Sovrapponete le due metà e tagliate a striscioline di circa 1 cm e mezzo... che ci volete fare... sono ingegnere!
FFFatto?! avete appena ottenuto degli straccetti di fesa di tacchino.....




Aggiungete il curry, il peperoncino ed un pizzico di noce moscata. Per le quantità dovrete regolarvi secondo i vostri gusti... a me piacciono i cibi molto speziati e piccanti... quindi tendenzialmente abbondo di curry e peperoncino...

NOTA: La noce moscata è finita una volta per sbaglio nella preparazione... colto dalla fretta l'ho presa al posto del peperoncino e mi sono accorto cosa era solo dopo averla versata.... beh ha dato quel tocco di esotico che non guasta mai! Da allora ingrediente fisso!

Aggiungete due pizzichi di sale e fate saltare ancora per 4-5 minuti in modo che il tacchino si insaporisca delle spezie e delle verdure.
Quando il tacchino inizia a colorirsi (va bene anche se rimane rosa in alcuni punti) aggiungete il bicchiere di vino fino a coprire tutti gli ingredienti.



Lasciate a fuoco moderato mescolando di tanto in tanto e fate ritirare il vino.

Mentre in vino si ritira, prendete il cous cous e mettelo in una ciotola. Prendete due mestoli di brodo e versateceli sopra. Aggiungete due gocce d'olio (per far si che il cous cous non si attacchi tra se e se) e girate con un cucchiaio.
Quando il cous cous avrà assorbito tutto il brodo controllatene la consistenza e aggiungete altro brodo se non è quella desiderata. A me piace così:



Controllate di tanto in tanto il tacchino e dategli una girata con un mestolo di legno. Non fate ritirare eccessivamente il vino, lasciate che rimanga un po' di sughetto a bagnare il tutto.

TIPS & TRIKS: Il sughetto ha una duplice funzionalità, può serive sia come condimento del cous cous che come base per riscaldare il tutto qualche giorno dopo... questo piatto infatti si presta benissimo per essere cucinato alla domenica sera, conservato in un contenitore ermetico e riscaldato durante la settimana... anche dopo 2/3 giorni dalla preparazione.

Se siete stati bravi :-) a fine cottura si dovrebbe presentare più o meno così:



Per la presentazione del piatto sentitevi liberi di sbizzarrirvi con la fantasia... io cambio a seconda dell'umore... beh esagerato :-) cmq una soluzione potrebbe essere versare il cous cous nel wok e amalgamare il tutto, oppure fare una sorta di vulcano con il cous cous e metterci il tacchino in mezzo... questa volta io me lo sono servito così:



Ricordatevi di passare un paio di cucchiai del sughetto rimasto in fondo al wok sul cous cous... e gustatevelo!!!

P.S. per la cronaca... ieri sera è venuto buonissimo!

lunedì 5 maggio 2008

Gli aumenti che ci meritiamo....

Stamani navingando in rete ho trovato questa simpatica immagine........ e mi ha dato da pensare!



Ho pensato che tutto sommato certi aumenti ce li meritiamo! In questi giorni non si fa altro che parlare del prezzo della benzina.... del fatto che il gasolio abbia superato la super... del petrolio alle stelle.... della dipendenza dell'occidente dai produttori del petrolio.... PM10... traffico... inquinamento.... e dopo tutto questo? Code chilometriche di auto al casello... città intasate da ingorghi.... persone stressate.... macchine sempre più grosse e sempre più potenti!

E se incomiciassimo ad usare i mezzi pubblici?! L'immagine vale più di mille parole, un solo autobus serve e ripeto serve, perchè di servizio si parla, le stesse persono che intasano una strada!!! Senza parlare poi dell'inquinamento risparmiato....

Ma i mezzi pubblici sono lenti... i mezzi pubblici sono scomodi... i mezzi pubblici sono sempre in ritardo... eccerto!! Finchè si continueranno a parcheggiare i SUV nelle corsie preferenziali, finchè si lasceranno le macchine in sosta sui binari del Tram, finchè si continuerà a fare zig zag nel traffico, i mezzi pubblici continueranno a subire le "angherie" degli automobilisti e continueranno ad accumulare ritardi e disagi....

Probabilmente, però, è un cane che si morde la coda.... è un po' la storia dell'uovo e della gallina.... i mezzi pubblici sono poco efficienti e la gente usa la macchina... la gente usa la macchina e i mezzi pubblici diventano ancora più inefficienti....

Certo che servirebbe l'impegno di tutti, amministrazioni, gestori del pubblico servizio, ma sopratutto delle persone! Se vogliamo cambiare questo mondo ci dobbiamo impegnare un po' di più e smetterla di aspettare che siano gli altri a fare il primo passo.... non ci dobbiamo lamentare che la spazzatura non viene portata via, ci dobbiamo impegnare a generarne il meno possibile, non ci dobbiamo lamentare del traffico, ci dobbiamo impegnare a generarne il meno possibile, non ci dobbiamo lamentare delgi aumenti della bolletta, ci dobbiamo impegnare a consumare il meno possibile.... una volta che ci saremo impegnati in tutto questo potremmo lamentarci con motivo e saremo credibili nelle nostre lamentele!!!!

Detto questo... ci "meritiamo" gli aumenti della benzina... perchè il mercato dei carburanti è come quello delle sigarette.... chi comanda può fare il bello e il cattivo tempo che tanto la richiesta non scende di una virgola.... impegnamoci a far scendere la domanda e probabilmente scenderà anche il prezzo!!

E tu di che politica sei?!

lunedì 18 febbraio 2008

Abitudini e convenzioni.....

Stamani mi è successa una cosa..... la metro era semivuota!! La mia solita metro carica di gente, brulicante di persone, con l'aria talemtente pesante che se si vedessero un paio di "spine" di guinness ci potremmo immaginare di essere in uno di quei tipici pub di Temple Bar a Dublino, era si e no popolata quanto un autogrill alle due del pomeriggio nel giorno di ferragosto... Sono arrivato a pensare che oggi ricorre una qualche festività milanese della quale non ero stato avvertito... mi sono tranquillizato soltanto dopo aver trovato la navetta della 3 carica di persone.... e mi è venuto da pensare come le nostre solide certezze e convinzioni si basino quasi esclusivamente su abitudini meccaniche e ripetitive e sul fatto che spesso non riusciamo a goderci piccoli piaceri della vita (tipo un viaggio in metro tranquillamente seduto... che non è poco!!!) soltanto perchè ci troviamo difronte a situazioni diverse dal solito, strane. E qui mi è venuto in mente che purtroppo non siamo solo noi stessi a risentirne di questa cosa ma sono soprattutto gli altri, perchè la diffindenza l'emarginazione e la colpevolizzazione che proviamo verso gli extracomunitari è dovuta soltanto perchè li percepiamo "diversi" da noi solo perchè hanno un colore un po' più scuro, tratti somatici più accentuati o perchè si chiamano Abdul piuttosto che Giovanni.

E allora varrebbe la pena, ogni volta che ci troviamo di fronte ad una situazione che si discosta dalla normalità, di smettere di pensare e goderci questa novità.... magari riusciremo meglio anche a comprendere, accettare e gradire le "diversità" del prossimo.

E' proprio quando siete convinti di sapere una cosa che dovete guardarla da un'altr a prospettiva (L'attimo fuggente)

Sebastiao Salgado

Quei pomeriggi seduti sul muretto......

Stamani leggendo un articolo su Repubblica ho visto che "i bambini italiani sono veloci e abili con la tecnologia, si sfidano alla Playstation, adorano i cellulari, ma poi confessano (72%) che la vera libertà è quella di giocare "fuori", e la vera sofferenza è quella di non poterlo fare, perché 1) il tempo è brutto 2) i genitori hanno paura 3) perché ci sono troppi compiti." Mi sono quindi fermato un attimo a pensare alla mia infanzia vissuta in un paesino sperduto nel cuore della Toscana, lontano dalla "Civiltà" (come spesso criticamente definavamo Larderello), lontano ovvero da negozi, ipermercati, ospedali un po' fuori dal mondo in pratica, ma anche lontani da tutti gli eccessi che la "Civiltà" inesorabilmente crea, traffico, smog, delinquenza, stress. E mi sono tornate in mente quelle lunghe giornate in cui ci ritrovavamo seduti su un muretto a guardarci negli occhi stufi delle due ore passate a giocare a calcio nella strada sotto casa o per una partita a nascondino (in cui io partecipavo raramente... ;) ) terminata perchè qualcuno aveva oltrepassato i limiti stabiliti e passando attraverso boschetti e sottoscale aveva fatto un bomba libera tutti alla faccia del "chi conta" di turno. Quelle lunghe giornate in genere si concludevano con le famose parole "Ah se non si fosse nati qui a quest'ora....." "Ah che posto del cavolo che è Larderello....." invidiando magari quei bambini che vedevamo in pubblicità che chiusi nella loro casetta si godevano il loro ATARI. E le stesse conclusioni venivano fuori anche 10 anni dopo in cui le lunghe giornate si erano tramutati in lunghi sabato sera passati intorno ad un tavolino del bar a fare i soliti brutti discorsi..... Ci siamo sempre sentiti degli "sfigati" perchè nati lontato da tutto e da tutti... Ora però dall'alto dai miei 28 anni (capirai!) e dalla mia breve esperienza nella City della Madunina, mi rendo conto quanto sono stato fortunato a nascere lontano dalla "Civiltà". Adesso che ho una Playstation, passo le giornate chiuso in un ufficio davanti ad un PC, mi faccio un'ora di metro al mattino ed una alla sera, mi rendo conto di quanto i ricordi di quelle lunghe giornate facciano parte di me e mi aiutino ad avere sempre un pensiero felice nella mia mente. I videogiochi prima o poi si comprano, ma le partite a rubabandiera nella strada sotto casa si vivono. Le calde giornate d'estate passate a farsi la guerra con i gavettoni nelle vie deserte del paese non si possono comprare o si ha la fortuna di averle vissute o non si hanno. Con questo non voglio certo dire che dovremmo tutti vivere da eremiti lasciando perdere tecnologia e scienza (anche perchè è ciò che mi da da vivere!) vorrei solo fare capire a tutti quei ragazzi che come me si sentono o si sono sentiti sfortunati nel nascere in un piccolo paese che non tutto il mal vien per nuocere, per loro arriverà il tempo dei centri commerciali, dei negozi con insegne stratosferiche e dei mille locali nei quali passare la serata, ma per molti non arriverà mai la possibilità di star fuori tutta la notte a 12, 13 anni seduti su una panchina sotto un cielo stellato a fantasticare sul futuro più e meno remoto . Gianni